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Gli alimenti primaverili che difendono la pelle dai raggi UV

foto aging e alimentazione

A partire dalla stagione primaverile inizia ad aumentare l’intensità delle radiazioni UV dei raggi solari: è per questo che spesso il sole primaverile può arrecare più danni alla pelle di quello estivo. Non perché sia più potente o più diretto, ma perché spesso ci esponiamo senza proteggere la pelle, pensando erroneamente che il “primo sole” sia meno dannoso.

In primavera di certo non andiamo in spiaggia, ma non appena si affaccia una giornata soleggiata ci sediamo sul nostro terrazzo per godere appieno di quella luce e quel calore che arrivano dopo la fredda stagione invernale. La maggior parte delle volte ci sembra che siamo rimasti al sole solo dieci minuti, e invece guardiamo l’orologio ed è passata già mezz’ora. Il sole primaverile è piacevole, e non essendo effettivamente forte come quello estivo, il tempo passa senza che noi riusciamo a rendercene conto, così bene come stiamo.

Non dobbiamo dimenticare però che stiamo esponendo la pelle del nostro viso alle radiazioni dei raggi solari, che favoriscono l’invecchiamento cutaneo dovuto al foto aging. I raggi UV fanno aumentare nell’organismo la produzione di radicali liberi, molecole molto reattive che possono causare danni al DNA delle cellule, e in ogni caso ne accelerano l’invecchiamento.

Gli effetti del foto aging si manifestano sulla pelle principalmente sotto forma di rughe, cute secca, perdita di elasticità e compattezza del tessuto, comparsa o accentuazione di efelidi e macchie solari.

Per minimizzare i danni derivanti dall’esposizione ai raggi UV è importante agire:
1. Limitando la durata dell’esposizione e scegliendo le fasce orarie nelle quali i raggi sono meno intensi;
2. Applicando una crema solare con fattore protettivo appropriato, anche solo se si prevede di prendere il classico “quarto d’ora di sole” sul terrazzo o in giardino, o di fare un passeggiata all’aria aperta in una giornata soleggiata;
3. Preparando la pelle al sole già a partire dal periodo primaverile con una corretta alimentazione. Nutrire e proteggere la pelle anche dall’interno è indispensabile per prevenire e contrastare gli effetti del foto aging.

L’alimentazione primaverile per preparare la pelle al sole

L’alimentazione per preparare la pelle al sole deve prevedere l’apporto di vitamine e molecole con proprietà antiossidanti. Tra le vitamine assumono particolare importanza la A, la C e la E.

La vitamina A stimola la sintesi di melanina, il pigmento colorato dell’abbronzatura. Consumare cibi ricchi di vitamina A aiuta a preparare la pelle all’abbronzatura perché svolge, sia pur in maniera più blanda, la funzione degli integratori attivatori di melanina, consigliati in particolare ai fototipi chiari, con lo scopo di diminuire la sensibilità e reattività della pelle al sole.
Gli alimenti che contengono vitamina A sono principalmente latticini, fegato e tuorlo d’uovo; la stessa vitamina si può assumere però anche sotto forma del suo precursore, il betacarotene, che una volta nell’organismo viene convertito a vitamina A. I cibi ricchi di betacarotene sono le carote, la verdura a foglia verde, e i frutti di colore arancione come melone, albicocche, pesche, e simili. La vitamina A possiede inoltre anche proprietà antiossidanti.

La vitamina C è contenuta in molti alimenti di origine vegetale: verdure a foglia verde, cavolfiori, broccoli, agrumi (arance, pompelmi, limoni, cedri), kiwi, pomodori e peperoni (compresi i peperoncini rossi, che ne sono molto ricchi). Bisogna fare però molta attenzione alla cottura, perché questa vitamina è termolabile. Si consiglia di evitare cotture prolungate e alte temperature, optando invece per metodi più naturali e delicati, come la cottura a vapore.

La vitamina C possiede anche lei un buon potere antiossidante, ma oltre a questo svolge un ruolo fondamentale per mantenere l’integrità e la compattezza del tessuto cutaneo. Essa è infatti indispensabile per la produzione del collagene, la proteina che nel derma forma una solida rete di sostegno per l’epidermide. Una diminuzione della concentrazione di collagene è direttamente correlata all’invecchiamento cutaneo, quindi il consumo di vitamina C è importante a tutte le età.

La vitamina E è tra le tre quella che ha un più alto potere antiossidante, tanto che è spesso definita come uno “scavenger” ovvero uno “spazzino” di radicali liberi. È contenuta principalmente nell’olio extravergine di oliva, nella frutta secca a guscio e nei semi oleosi.

I radicali liberi vengono prodotti normalmente dall’organismo e alcuni fattori esterni, tra i quali i raggi UV, ne promuovono un aumento di produzione. Il nostro organismo ha poi un sistema per neutralizzarli, ma quando i radicali si accumulano non sempre è sufficiente. Rimanendo libere, queste molecole possono arrecare danni alle cellule e promuovere l’invecchiamento cutaneo.

A neutralizzare i radicali liberi ci pensa anche una famiglia di sostanze presenti nel mondo vegetale, conosciute con il nome di polifenoli. Esse agiscono andando a legarsi al radicale libero e impedendone così l’attività. I polifenoli conosciuti sono tantissimi, e si classificano in diverse classi, le cui principali sono flavonoidi, lignine, acidi fenolici e stilbeni. Gli alimenti che contengono buone quantità di polifenoli sono prevalentemente vegetali: frutta e verdura (in particolare frutti rossi e ortaggi a foglia verde), tè verde, semi oleosi (es. sesamo, lino, ecc.), cereali e legumi.

Per preparare la pelle e proteggerla dal sole quindi, sulla tavola non devono mancare mai frutta e verdura, purché siano di stagione, perché fuori stagione non hanno il contenuto ottimale di vitamine e polifenoli. Dovrebbero essere consumate preferibilmente crude e ben lavate, o in alternativa appena scottate o cotte al vapore, in modo tale da evitare la perdita di sostanze idrosolubili o termolabili.

Nella stagione primaverile ad esempio troviamo ancora qualche broccolo o cavolo rimasto dalla stagione invernale, poi iniziamo a trovare bieta, cicoria, rucola, lattuga, spinaci, asparagi e carciofi. Come frutti troviamo all’inizio agrumi, pere e mele, per poi proseguire con fragole e ciliegie.

Quando i danni del foto aging diventano visibili: la medicina estetica

Gli effetti del foto aging si vanno ad aggiungere inevitabilmente a quelli determinati dal crono aging, ossia l’invecchiamento direttamente correlato all’età anagrafica.

I principali segni dell’invecchiamento cutaneo sono:

  • Perdita dei volumi del volto
  • Perdita di volume e turgore delle labbra
  • Perdita di idratazione della pelle
  • Comparsa delle rughe (di espressione, gravitazionali e attiniche, queste ultime collegate proprio al foto aging).

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